Il settore sanitario è caratterizzato dalla presenza di
potenziali fattori di rischio psicosociale per gli operatori che vi lavorano,
quali ad esempio l’elevato carico emotivo, derivante dal contatto continuo con
situazioni di estrema sofferenza, il lavoro su turni, la reperibilità e la
gestione delle emergenze/urgenze. In questo senso, dunque l’ambito sanitario
rappresenta un contesto potenzialmente a rischio stress lavoro-correlato.
Maggiormente esposti risultano essere gli infermieri, in quanto in continuo
contatto diretto con i pazienti ed i loro familiari, e il personale impiegato
in reparti critici, ovvero con elevata mortalità e con pazienti affetti da
patologie gravi. Per tale motivo la Regione Lombardia in collaborazione con l’INAIL
nell’ambito del progetto CCM 2013 del Ministero della Salute ha prodotto delle
schede sul tema dello stress lavoro-correlato e dei rischi psico-sociali in 9
settori di attività. I testi sono stati realizzati da operatori della U.O
Medicina del Lavoro, A.O San Gerardo di Monza. Quale misure correttive possono
essere intraprese per migliorare alcuni fattori di rischio: l’elevato carico
emotivo(es.contatto con la sofferenza umana ed elevata probabilità di decesso
dei pazienti specialmente in alcune aree) si possono adottare tali misure:
pianificare interventi formativi sulla gestione delle situazioni più gravose da
un punto di vista emotivo quali la morte, il dolore o lo stadio terminale di
malattie. Attivare sportelli di ascolto e/o supporto psicologico per il
personale. Erogare di servizi di counseling psicologico, supervisioni cliniche,
gruppi esperienziali e servizi di peer support che permettano di sviluppare e/o
rafforzare competenze relazionali/comunicative e di elaborare gli aspetti
emozionali del lavoro. Il lavoro su turni(compresa la turnazione notturna, nei
weekend e durante le festività) possono essere intraprese le seguenti misure di
prevenzione: programmare mensilmente il calendario dei turni, se possibile con
la consultazione dei lavoratori. Programmare mensilmente il calendario dei
turni, se possibile con la consultazione degli operatori. Tutelare sul piano
legale il lavoratore aggredito. Predisporre una turnazione in ritardo di fase(mattina,
pomeriggio, notte). Pianificare lo schema di turnazione/la rotazione oraria dei
turni tenendo conto delle condizioni di lavoro e della tipologia dei compiti.
Limitare il ricorso al lavoro straordinario(soprattutto al termine del turno
serale o festivo) compatibilmente con le necessità organizzative e con
eventuali emergenze. Queste sono solamente alcune problematiche affrontate
dalla scheda predisposta dalla Regione Lombardia in accordo con l’INAIL.
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